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Essere un buon capo – Come dirigere un’azienda

Come essere un buon capo in azienda

Essere un buon capo è un’ambizione di molti dipendenti. Quando poi arriva il giorno in cui si diventa davvero l’amministratore dell’azienda, come dirigere un’azienda risulta essere uno scenario realmente complesso.

Il caso che ti racconto oggi riguarda proprio un neo capo alle prese con la seguente situazione.

Domandare che sia fatta un’attività e poi non chiederne il risultato. E se lo chiedi e non lo ottieni, che fai? Insisti o lasci perdere?
O magari lo fai tu, per non dover chiedere ancora? Quali sono le conseguenze di questi comportamenti? Meglio abbandonare la richiesta o insistere?

Quante volte perdi se dici di volere qualcosa dai tuoi dipendenti e poi non chiedi il risultato?
Leggi il caso di Antonio ed avrai elementi per riflettere sul cosa fare in situazioni di questo tipo.

 

La gestione dei dipendenti: provare a essere un buon leader

Antonio è il nome fittizio di uno dei soci di una società a responsabilità limitata, nata da pochi anni che ha preso il via velocemente, tanto da essere già numerosi i dipendenti che ci lavorano.
Mi contatta nel periodo delle festività natalizie. Racconta che avrebbe voluto telefonarmi tempo prima e poi, tra una cosa e l’altra, è passato un anno.
Racconta delle difficoltà che incontra nel gestire i dipendenti ed ammette che avrebbero potuto crescere molto di più, se non ci fossero alcune difficoltà all’interno del gruppo.

Sostiene Antonio, che i dipendenti sono poco autonomi nel gestire i clienti e le situazioni difficili che si presentano. Afferma che hanno poca iniziativa e che di fatto devono intervenire o lui o l’altro socio ogni volta.
Ammette che il fatturato avrebbe potuto crescere tanto di più, se la struttura interna fosse stata più collaborativa e intraprendente.

 

Essere un buon capo – Questione di scelte

È dispiaciuto Antonio. Sospetta che qualche scelta non adeguata deve averla fatta anche lui, visto che la situazione si protrae da tempo e non sono riusciti a venirne fuori.
Ha una voce triste e malinconica. È il tono di chi si sente in colpa per aver sbagliato qualcosa e contemporaneamente per aver perso delle occasioni favorevoli.
Crede di avere sbagliato proprio lui con il suo atteggiamento buono e remissivo.

 

Stili di leadership – Come fare il capo

Tuttavia Antonio ha una gran voglia di trovare una via per venirne fuori e quando parliamo degli stili di leadership che si possono adottare e della delega che inevitabilmente il titolare deve attuare, se non vuole essere lui il collo di bottiglia della propria azienda, torna ad essere ottimista e la voce riprende tono e coraggio.

Ora Antonio sa che si può trovare la via.
Si appassiona, diventa loquace e fa anche battute di spirito quando trova da solo la risposta alla domanda:

“Quante volte perdi se dici di volere qualcosa dai tuoi dipendenti e poi non chiedi il risultato?”

Già, cosa pensa il tuo dipendente se chiedi che venga fatta un’attività e non ti informi sul risultato? Penserà che ti sei dimenticato? Oppure penserà che non era così importante per cui … tanto vale non farla. E come pensi di essere percepito come titolare, se non chiudi il cerchio di ciò che vuoi e se è il dipendente a decidere se portare avanti o meno un’attività?

 

Il team coaching in azienda per diventare un buon capo

E visto che Antonio racconta che questo comportamento è tenuto da più dipendenti e non da uno solo, organizziamo le sessioni di Team coaching per i diversi progetti di lavoro.

Antonio partecipa ad ognuna di queste sessioni ed è proprio nella sessione di team coaching che Antonio sperimenta nuovi comportamenti da adottare nei confronti dei dipendenti. Trova il suo stile per appassionarli a nuovi progetti ed anche a spingerli a ricercare il miglioramento continuo nella gestione dei clienti.
Riesce a coinvolgerli in un nuovo stile di partecipazione, attento, propositivo ed intraprendente. Ora chiede ed ottiene. È superata la fase del chiedo e non ottengo.

 

Quando il capo si trasforma in un leader

E nel giro di poche settimane si vedono i risultati. Antonio inizia ad avere più tempo per pensare allo sviluppo dell’azienda, perché è meno coinvolto nella gestione quotidiana delle richieste dei clienti.
Arrivano meno telefonate di lamentele dagli acquirenti. I dipendenti riescono a risolvere autonomamente molte più situazioni e sono anche più cooperativi tra di loro.

A volte ci sfugge il valore che gli altri possono dare ad alcuni nostri comportamenti. Il risultato è che, anche se sei il titolare, non ottieni ciò che vorresti. Chiedi più volte e continui a non ottenere.
Se la situazione persiste e vuoi modificarla, scrivi a info@lauramarinelli.it e valutiamo come procedere.

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