Voglio lasciare ai miei figli l’azienda, ma loro non si sa cosa vogliono fare!
Cosa accade quando due generazioni si confrontano su questioni importanti come il futuro dei giovani e quello delle aziende familiari costruite dai genitori oppure della sopravvivenza stessa delle aziende?
Lasciare l’azienda ai figli: le paure
Il titolo non è messo lì a caso. È proprio la dichiarazione che mi ha fatto Lucio, fondatore di un’impresa oggi di successo, e che per arrivare a questa situazione ha avuto tante traversie e difficoltà.
È un uomo che si è fatto da solo, con i genitori e gli amici che, da giovane quando ha fondato la sua azienda, gli dicevano:
“Ma chi te lo fa fare?”
Visto che all’epoca potevi facilmente fare il dipendente.
La sua tenacia, la sua determinazione, la sua costanza lo hanno fatto partire e portare la sua azienda ad una posizione di prestigio a livello nazionale.
Ha i due figli in azienda già da parecchi anni. Ognuno ha il suo ruolo apicale e tutti e tre fanno parte del consiglio d’amministrazione. Ora Lucio inizia a pensare di lasciare totalmente le redini dell’azienda in mano ai figli, ma non è tranquillo. Anzi, ha proprio paura.
Di cosa? Li vede poco collaborativi, anzi quasi in competizione tra loro, in una gara a chi può prendersi prima il riconoscimento del padre.
Lucio è dilaniato. Vuole bene ad ambedue i figli, eppure gli si spezza il cuore nel vederli nervosi, irrequieti, sempre insoddisfatti ed agitati nelle riunioni dove sono tutti e tre presenti.
Lucio ha paura.
“Quanto ci metteranno a distruggere l’azienda e la solidità che ho costruito in tanti anni?”
chiede, sapendo che non c’è risposta.
Continuare l’attività di famiglia
Ci possono essere tanti aspetti da valutare dietro una situazione di questo tipo, tra cui, anche, i rapporti familiari di ciascun componente della famiglia con ognuno degli altri.
La complessità c’è, ma quando inizi a rasserenare gli animi su un ambito, anche fosse quello lavorativo, la persona ne guadagna in ogni aspetto della propria vita.
Gli incontri di coaching di gruppo portano i risultati sperati. Lucio, e non solo lui, ma anche ognuno dei figli, si allineano su una nuova modalità di relazione tra loro e diventano molto più sereni. Arriva un po’ per volta la serenità, mano a mano che ognuno di loro affronta nelle riunioni con gli altri familiari le questioni più delicate, ed insieme valutano le alternative e le scelte da intraprendere. Scoprono il valore dell’essere insieme e non da soli. Scoprono che il gruppo può portare a risultati maggiori della somma dei singoli contributi ed aprono il cuore agli altri componenti della famiglia.
Business coaching “familiare”
Lucio ora è contento! Finalmente sono insieme, veramente insieme a gestire le situazioni complesse, e non è più preso dal dubbio se allontanare i figli dall’azienda, per salvaguardarne la sopravvivenza. I figli sono con lui e lo supportano.
Anche i figli sono soddisfatti. Anche per loro avere finalmente il proprio spazio, la propria considerazione, il proprio ruolo ed il proprio riconoscimento dà pace e serenità. Non è più la lotta quotidiana a conquistare chissà cosa. È la famiglia, che si muove insieme con l’azienda, per sfide future sempre più allettanti. Insieme, però!
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