Essere leader: imparare a gestire la vergogna
Essere leader diventa incredibilmente difficile quando scopri di avere atteggiamenti di vergogna di fronte ai tuoi dipendenti. Vediamo questo caso reale per capirne di più riguardo le possibile strategie.
Devo chiedere un’altra attività ad un mio dipendente che già si lamenta. So di essere un titolare troppo morbido. So che dovrei essere più autoritario, ma a me non riesce proprio di imporre. Io chiedo. Forse anche troppo gentilmente. Forse dovrei essere più deciso e dare al dipendente meno possibilità di “trattare”. Il punto è che il dipendente già si lamenta del carico di lavoro che ha ed io devo aggiungere altro. Mi vergogno tanto e non so come fare.
Essere leader: come rapportarsi con i dipendenti
È Paolo a presentarsi così alla prima telefonata di contatto. Paolo ha uno studio affermato di consulenza. Uomo pacato e cortese, è chiaramente nel dubbio se deve cambiare il suo modo di rapportarsi ai dipendenti.
C’è dell’altro. Nella raffica di affermazioni che spara al telefono, al primo contatto, sente l’urgenza della risposta. È l’aspettativa di sapere subito quale sia la via giusta a tutta una serie di domande, che rappresentano i suoi dubbi.
Paolo non sa che non ci sono risposte giuste o sbagliate. Non sa che non ci sono soluzioni uniche per gestire situazioni.
Non sa ancora che non avrà dal Business coach una risposta ad ogni domanda tipo juke-box: metto il soldo, arriva la canzone. Fosse così, sarebbe facile: prendiamo il manuale più saggio in circolazione, lo leggiamo, mettiamo in pratica le indicazioni et voilà il gioco è fatto!
Non funziona così con gli essere umani: affascinanti, perché diversi, pur nella loro somiglianza.
Sentirsi inadeguati rispetto all’essere leader
Il tema che porta Paolo è molto più intimo e relativo a se stesso: è la vergogna che prova sul posto di lavoro, quando deve fare qualcosa che parte già in salita. Sa che sarà difficile ottenere. Sa che potrebbero esserci lamentele, rimostranze e perfino contestazioni. Sa che dovrà essere molto attento per riuscire nel gol, partendo da troppo lontano rispetto alla porta.
Così iniziamo a confrontarci su questo tema e l’iniziale timidezza di Paolo, il suo sentirsi in colpa, il suo sentirsi anche inadeguato rispetto al ruolo, emerge in tutta la sua dimensione e profondità.
Si sente davvero in difficoltà a dover dire al suo dipendente, che sa essere sovraccarico, che bisogna aggiungere altro. Non c’è proprio un’alternativa: non si può rinunciare a quell’attività e non ci sono altre persone a cui delegare. Perciò c’è solo questo dipendente da incaricare per questa iniziativa.
La gestione delle emozioni per essere un buon capo
È un uomo Paolo e, come tutti gli uomini, è molto controllato nella gestione delle emozioni.
Il carico emotivo della situazione lo noti dalla voce: tono di voce basso, quasi tremolante, il suono esce tentennando, quasi a ricercare ogni volta la soluzione immediata.
Non ha il coraggio di dichiarare il senso di vergogna che sente al lavoro, benché titolare, in situazioni simili. Eppure Paolo si vergogna a dover chiedere ancora e ancora.
Valutiamo con Paolo la situazione da diverse angolazioni: la sua, quella della sua azienda, quella del dipendente, quelle del cliente, che è il soggetto che trae vantaggio dall’iniziativa in questione.
Valutiamo anche alternative a questa iniziativa, tempistiche diverse e infine Paolo trova la sua soluzione.
Sorridendo ironicamente riconosce che il problema é più nella sua testa che non reale.
Ammette che nello sviluppo della conversazione ha intuito che il senso di vergogna è il suo e non del dipendente e che la pre-occupazione è lo stato emotivo che l’ha pervaso al solo immaginare la riunione con il dipendente.
I benefici del business coaching
È proprio questo il beneficio che si ricava da un percorso di Business coaching: la soluzione la trovi tu, con l’aiuto del coach che, con le domande opportune, ti aiuta ad identificare la via adeguata a te in un situazione specifica.
Se hai trovato interessante questo articolo, se ti rispecchia qualcosa che appartiene anche alle tue giornate lavorative, o se sai di persone che stanno vivendo difficoltà simili, allora chiamami o scrivi a info@lauramarinelli.it e ci confrontiamo sulla tua situazione.
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