Che cos’è il coaching?

Che cos’è e in cosa consiste il coaching

Il coaching

Quando mi chiedono cosa è il coaching rispondo che cocciare una persona (sì, si dice proprio così) significa affiancarla, per farla crescere.
In questo affiancamento che il coach fa al coachee, vai ad aumentare la consapevolezza sulle tue potenzialità, ti confronti con il coach per i dubbi che puoi avere e riduci le paure ed i condizionamenti che hai acquisito, vivendo.
Consegui anche una straordinaria consapevolezza sul valore della comunicazione che adotti, sia con gli altri sia con te stesso – tecnicamente chiamato dialogo interno – e di come regolare questa funzione per migliorare i tuoi rapporti interpersonali, sia in famiglia sia al lavoro.

C’è un altro aspetto rilevante particolarmente di pregio in un percorso di coaching, che è dato dal raggiungere un senso di responsabilità più profondo nelle scelte che fai ogni giorno. Questo ti porta ad una maggiore autonomia e fiducia, giungendo a quello stato di benessere – detto flow – che posso descriverti come quella sensazione in cui appagamento e senso di soddisfazione sono così elevati da farti sentire un tutt’uno con l’universo.

Il rapporto di coaching

Alla base del rapporto di coaching c’è la Teoria della Ghianda di James Hillman, che parte dal presupposto che ogni persona ha le proprie potenzialità da sviluppare e che l’individuare, il far emergere e irrobustire queste caratteristiche speciali, che anche tu hai, ti darà benessere in ogni ambito della tua vita e così è.
La ghianda è infatti quel piccolo frutto, che racchiude in sé tutte le caratteristiche per giungere ad essere una meravigliosa, maestosa e rigogliosa quercia. È un frutto piccolo, tanto piccolo, che pur diventa enorme e maestoso. Ha tutto in sé. C’è solo da sviluppare.
Eppure è anche vero che … non tutte le ghiande diventano querce. Proprio come noi esseri umani: tutti abbiamo enormi potenzialità, ma non tutti riusciamo a svilupparle adeguatamente. Sono i freni che ci bloccano, ma di questo parleremo in altro contesto.

Il coaching secondo la Legge italiana

A questo punto sei pronto per capire la definizione che del coaching dà la norma UNI 11601:2015, che la regolamenta nel sistema giuridico italiano, aggiornando la Legge n. 4 del 14 Gennaio 2013, e che recita testualmente:

Il Coaching è un processo di partnership finalizzato al raggiungimento degli obiettivi definiti con il Coachee (e con l’eventuale committente). L’agire professionale del Coach facilita il Coachee nel migliorare le prestazioni professionali e personali mediante la valorizzazione e il potenziamento delle sue risorse, capacità personali e competenze. Queste influenzano il potenziamento dei risultati e più in generale del benessere del Coachee.

Come vedi, in poche righe il legislatore ha condensato tutto ciò che io ho cercato di spiegare precedentemente, cercando di farti capire il senso delle argomentazioni.

Di fatto il coaching è il tuo motivatore, cioè la metodologia che ti porta a raggiungere i risultati che vuoi ottenere, e quindi ti proietta e ti fa raggiungere il futuro che desideri.

Il coaching GROW

Il modello di coaching più diffuso e quello che io seguo è quello definito da Sir John Withmore, che è considerato il fondatore del coaching, e che si chiama GROW.
Questo acronimo spiega la metodologia basata sui seguenti passi:

  • GOAL

    cioè identificazione dell’obiettivo che vuoi raggiungere

  • REALITY

    cioè dove sei oggi nell’area identificata dal punto precedente e come la vivi.

  • OPTIONS

    valutazione delle alternative che potresti adottare.

  • WILL

    significa volontà, cioè cosa farai tu, come lo farai, in quanto tempo per raggiungere quei risultati che vuoi ottenere.

Cosa non è coaching

Il coaching ti aiuta a trovare la tua soluzione, attraverso un confronto dialettico e maieutico, cioè basato sulle domande.
E allora proviamo anche a definirlo per cosa non è coaching.

  • Intanto il coach non è un consulente, poiché non ti dà soluzioni. Tutt’altro, ti fa trovare la tua soluzione durante il percorso, grazie alle domande. Un po’ per volta capirai che lo schema mentale che hai adottato nel tempo, cioè quella che noi coach definiamo mappa e che è lo schema mentale che adotti nel prendere decisioni, è diverso dall’intero scenario di riferimento che possiamo prendere in considerazione, in gergo definito territorio. E mano a mano che tu trovi le tue risposte, disegni la tua mappa all’interno del territorio, spesso modificandola ed aggiornandola con nuovi pensieri e convinzioni rispetto a prima di iniziare il percorso di coaching. Devi aprire lo sguardo, il cuore e la mente ad altre visioni ed interpretazioni della vita, se vuoi cambiare qualcosa; altrimenti tutto prosegue sugli stessi binari che hai già intrapreso e che sono quelli che non ti stanno portando dove avresti voluto.
  • Il coach non è neanche un terapeuta, cioè il coach non può trattare situazioni patologiche, che sono basate su eventi accaduti nel passato e che implicano la rielaborazione del trauma e relativa ristrutturazione. Quindi il coaching non è un percorso psicologico e tanto meno può sostituirsi ad un medico psichiatra, l’unico professionista che può prescrivere farmaci.
  • Il coach non è neanche un formatore che insegna ad un gruppo di persone nuovi modi o nuove tecniche per gestire situazioni pur complesse. Il coaching può inserire pillole formative all’interno di una sessione di coaching, che servono ad integrare le conoscenze del coachee. Qualche volta il Team Coaching viene confuso con Formazione, ma sono modalità molto diverse. Infatti il formatore ti aggiorna sulle tecniche più innovative e ti fa allenare per acquisirle e metterle in pratica subito. Il Team coaching invece è un processo di decisione collettivo, dove ogni scelta è del Team, nel senso che deriva dal contributo di ogni partecipante, che è com-partecipe della definizione, dell’accettazione e dell’ottimizzazione della decisione. Solo una volta definita la migliore scelta per quel Team, allora si passa alla fase attuativa con un piano d’azione che ogni componente del Team definirà alla com-presenza degli altri per valutare possibili difficoltà congiuntamente.

Il coach ti allena a diventare come tu vorresti essere

In conclusione, il coach ti allena a diventare come tu vorresti essere, facendoti quindi prima individuare il tuo desiderio futuro e poi ti allena per raggiungerlo. Proprio come un muscolo, anche il nostro pensare e sentire si può allenare. Già il cervello umano si allena come un muscolo e dal tipo di allenamenti che gli abbiamo fatto fare, derivano i nostri pensieri: il pensiero positivo, vivere nella gioia e nella gratitudine; piuttosto che il vivere nel lamento, nel dolore e nella tristezza.

Se pensi che i miei servizi di coaching facciano al caso tuo, a questo punto puoi contattarmi. Puoi scrivermi una mail e spiegarmi le tue esigenze. Ti risponderò quanto prima. Grazie per l’attenzione!